Domenico Induno (1815 - 1878)

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Le quotazioni di Domenico Induno per i quadri vanno da €1000 ad oltre €10.000. I bozzetti e gli studi hanno valori compresi tra €300 e €2000. Sono particolarmente ricercate le sue opere raffiguaranti interni e di grandi dimensioni. I valori di mercato dell'artista milanese sono diminuiti negli ultimi vent'anni poichè c'è stato un calo di interesse verso questo tipo di pittura. La qualità è sicuramente il fattore più incisivo nel prezzo di un'opera dell'artista. Il suo record di vendita è di circa €240.000, nel 1989.

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Nato nella vibrante città di Milano il 14 maggio 1815. Suo padre lavorava presso le cucine della Corte e lo affidò all'orefice Luigi Cossa per ricevere un'educazione artistica. Il giovane Domenico Induno mostrò presto un talento innato per l'arte, guadagnando quattro premi al suo primo anno alla scuola di Brera. Ma la sua vita non fu solo arte. Condivise gli ideali patriottici del suo amico Massimo d'Azeglio, che lo portarono a partecipare all'insurrezione del 1848. Dopo la sconfitta, fu costretto a fuggire in Svizzera e poi in Toscana, dove continuò a esprimere il suo amore per l'Italia attraverso la scrittura.

Solo dopo il 1859, quando la situazione politica si stabilizzò, tornò a dedicarsi all'arte, producendo opere dallo stile squisitamente popolare ma ricche di idealismo e vitalità. Lavorando con instancabile energia, creò innumerevoli tele che oggi sono conservate in gallerie, musei e collezioni private in tutto il mondo. Tra le sue opere più famose ci sono "Il rosario", "Alessandro il Grande e il suo medico Filippo" e "Suonatore di violino". Ma ogni opera di Domenico Induno racchiude un sentimento autentico e intimo della vita del suo tempo. E così, Milano ha perso un grande artista quando morì il 4 novembre 1878, ma la sua eredità artistica vive ancora oggi.